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il Grifone in campoSconfitta a fronte alta
16/03/2008

 

A.C.F.  Fiorentina                               3

(19’ Santana; 30’ I t. Mutu; 11’ II t. Pazzini)

 

Genoa  C.F.C.                                      1

(38’ II t. Masiero)

 

 

 

In attesa del commento retour de Florence, anticipiamo la nostra impressione televisiva e la sintetizziamo, in prima battuta, in una frase.

 

Buon Genoa e ottima Fiorentina.

 

Frase che significa: risultato da accettare (ammesso che possa mai essere diversamente).

 

 


La partita è stata giocata ad alto livello, dall’inizio alla fine, nella zona mediana del campo. Stanca la Fiorentina? Forse un poco solo nel finale. Il suo reparto mediano, molto omogeneo, è stato messo alla prova dal gioco del Genoa aperto e volto all’offesa. Abbiamo assistito a manovre e contromanovre dinamiche e appassionanti e a una dimostrazione d’orgoglio dei nostri giocatori, che non hanno mai demorso.  

 

Detto questo, l’interesse si pone sulla serie di episodi attraverso i quali si è realizzato il pronostico.

 

L’equilibrio del punteggio è stato rotto da un gol pregevole ma che la ripresa televisiva ha indicato come irregolare, per fuori gioco, non percepito dal guardalinee Lanciano. Proprio come domenica scorsa contro la Juventus, il passivo, arrivato di nuovo circa alla metà del primo tempo, è stato quasi subito raddoppiato, ancora per l’abilità di un avversario che ha saputo piazzare il tiro con precisione (allora fu Trezeguet): bellissimo il colpo di mezza punta di Mutu, indirizzato di piena intenzione imparabilmente nell’angolo alto.

 

Qualità, questa della precisione, che è mancata agli attaccanti del Genoa, i quali  hanno avuto diverse occasioni per tirare, e tutti e tre gli attaccanti l’hanno anche trasformate in tiri di potenza, prima, a cavallo e dopo i due gol della Fiorentina, ma il portiere Frey ha fatto eccellente figura.

 

Dopo il terzo gol all’inizio del secondo tempo, a difesa scoperta, il Genoa ha insistito valorosamente all’attacco fino a conquistare il meritatissimo punto della bandiera.

 

L’arbitro Ayroldi mi sembra bene impostato e nel complesso bravo, ma nel finale ha comminato un’ammonizione a Borriello poco condivisibile e subito dopo un’altra a Leòn che in TV mi è sembrata assurda. Io credo che un attaccante che prenda racchettata e ammonizione si debba sentire offeso, anche se un po’ ha “accentuato”, come si suol dire. Quanto a Leòn, mi sembra sia finito contro l’avversario sullo slancio, a palla già giocata.

 

Accostando questi casi di dissenso al gol iniziale, secondo TV irregolare, e ad una respinta di braccio alzato in area di Papa Waigo, verso il finale, giudicata involontaria, mi sembra di concludere che il Genoa ha poco da complimentarsi con questo arbitro.

 

Infine, c’è da descrivere il curioso caso del calcio d’angolo che la Fiorentina ha tentato di battere “alla romana” verso la fine del primo tempo. Mi pare di aver capito che un giocatore della Fiorentina invece di calciare il corner ha appena spostato la palla col piede e poi si è allontanato disinvoltamente. Sapete oramai tutti, certamente, che il regolamento ha subito una importante variazione: la palla fino a un paio d’anni fa era in gioco dopo aver percorso un tratto pari alla propria circonferenza (dai 68 ai 71 centimetri), ora è in gioco appena abbia fatto un movimento percettibile. Il trucco, dunque, non comporta infrazione e il regolamento non consente all’arbitro di interrompere l’azione, quando un compagno del battitore vada a prendersi la palla, ormai regolarmente in gioco. Abbiamo dunque oggi una regola che consente di trarre in inganno gli avversari, dando loro l’apparenza che la palla non sia ancora in gioco e prendendoli poi di sorpresa. L’unica possibilità, per l’arbitro, di interrompere l’azione sta nel decidere che questo sia un comportamento scorretto dal punto di vista della lealtà sportiva: decisione discutibile, che però pretende sempre una ammonizione. Non esistono alternative: o si sceglie la discutibile decisione che si tratti di una scorrettezza, e allora si deve ammonire, o si decide che il gioco sia regolare.

 

Dunque, Ayroldi, che oramai, dopo il precedente di Roma, doveva essere avvertito della questione, ha sbagliato. Il nostro Leòn ha anticipato tutti gli avversari ed è corso a calciare la palla, che era ancora sull’angolo, verso il centro del campo e Ayroldi ha fermato il gioco semplicemente per far ribattere il calcio d’angolo.

 

Resta da sapere se l’errore discenda dalla sua testa o provenga da istruzioni della nostra sbandata gestione arbitrale.

 

Questo sempre che l'abbaglio non l'abbia preso Leòn e la palla non sia stata spostata.

 

 

Vittorio Riccadonna

 

 

 



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"Sconfitta a fronte alta" | 2 commenti
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Stai visualizzando i commenti del giorno 17/03/2008


Chiosa
di vieux_marcheur il 17/03/2008 08.56

A proposito della questione del "calcio d'angolo alla romana", preciso le esatte parole del regolamento:

" Il pallone è in gioco appena è stato toccato e si muove".

Non si dice, parlando del calcio d'angolo, la parola "calciato"; quindi anche lo spostamento con la suola è senza dubbio una battuta valida.

 

 



L'Artemio Franchi
di RABAX il 17/03/2008 07.19

non è un campo che c’è molto favorevole ed anche questa volta tutto è andato abbastanza storto.

Una consistente pattuglia di supporters rossoblù ha sostenuto la squadra con grande calore (solo qualche "coretto" un po' birichino contro i viola, forse, si poteva evitare, ma si sa che i rapporti tra le due tifoserie  non sono idilliaci)i.

Stranamente non è parso, invece, davvero trascinante  il tifo locale, nonostante il consistente vantaggio e la buona prova dei viola.

La loro maggiore intensità, a parte, ovviamente, i gol si è avuta quando si trattava di fischiare il nostro capitano Marco Rossi (che ha risposto con un’azione davvero strepitosa propiziando il nostro “golletto” della bandiera), ogni volta che toccava palla.

.…….."sempre per quella storia della richiesta di soldi?.……...."si è per quella, ma in allora aveva ragione lui"........a domanda così ha risposto un tifoso viola cortese e gentile al fianco del quale abbiamo assistito alla gara .

Al Ferraris, a parte invertite, non ho dubbi che avremmo assistito a ben altri scenari di tifo e di entusiasmo.

Loro giustamente stravedono per Prandelli, cui attribuiscono il merito maggiore dei risultati che stanno ottenendo, meno ad una rosa che, invece, pare tutt'altro che modesta.

......Papa Waigo sta davvero giocando bene?"......... "si abbastanza"......., detto però senza eccessiva enfasi.

Venendo alla partita, Gasperini ha costruito la formazione scegliendo, tra i disponili, i giocatori di cui si fida di più.

Non tutti hanno risposto alla grande ed il centro campo, in particolare, mi sembra che, questa volta, abbia reso al di sotto del solito, probabilmente è li che si è persa la partita .

Non è il caso di gettare la croce addosso a questo od a quello, ad “arronzarli” ci penserà il Mister, ma si continuano a perdere scioccamente palle incredibili, errori imperdonabili, non ammessi nel campionato maggiore.

Ad ogni palla regalata agli avversari ci sono sempre grossi pericoli e spesso si paga con il gol, magari in fuori gioco non rilevato come ieri. 

Difetti d'esperienza e di concentrazione da eliminare in fretta per non sciupare quanto di buono si va costruendo.

Il Genoa va sotto di tre gol, ma, se si può dire, a testa alta, crea, infatti, le sue brave occasioni e recrimina contro la sorte e la bravura di Frey.

Un po' a sorpresa le sostituzioni: non Figueroa, ma Masiero, per Van der Borre non Danilo, ma Fabiano e, in svantaggio, fuori un centrocampista, Juric,  dentro un difensore Santos.

Si deve dire però che, nel finale il Genoa ha dilagato, fors’anche perché la Fiorentina era appagata ed anche un po’ stanca, ma si deve convenire che le sostituzioni sono state tutt’altro che cervellotiche.

Al riguardo si sono viste cose buone ed incoraggianti da Masiero (esordio con il gol ed altre due occasionissime fallite per un soffio, a riprova che il ragazzo sa essere al punto giusto al momento giusto).

Non male, anzi, anche il giovane solido centrocampista belga che comincia ad entrare negli schemi della squadra alla quale pare in grado d’offrire un tasso tecnico individuale non trascurabile.

Bene anche il difensore brasiliano, oramai recuperato, la cui fisicità ci farà comodo nelle prossime gare.

La sintesi, un po’ amara, è che si è perso nonostante il maggior possesso palla, i maggiori tiri in porta e le maggiori occasioni create: evidentemente ci sono stati errori di troppo, a mio modo di vedere molti di più in campo che non in panchina.

Resta il solito “quasi tormentone” Fugueroa cui si aggrappano gli scontenti.

Non ho dubbi che ci sarà, magari presto, tempo e modo per dare spazio anche al campione argentino.

Ora, prima che ai singoli, condivido e credo sia meglio badare più agli equilibri della squadra, con tanto rispetto per chi, magari, la vede un po’ diversamente.





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