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dalla redazioneUna brutta domenica!
16/02/2009

 

Ci pare utile riprodurre integralmente il comunicato della Fondazione Genoa sui fatti che stiamo vivendo

la redazione

 


Una brutta domenica!
16/02/2009
Clandestini per l'Europa?

L’epilogo drammatico di una brutta domenica ha offuscato le vicende della partita Genoa-Fiorentina e ha offerto spunti ai media nazionali per una deformazione di quanto accaduto.

Non vogliamo certo giustificare la manifestazione di contestazione che si è sviluppata attorno al pullman della Fiorentina che è sfociato nel grave incidente di cui è rimasto vittima Gabriele Amato. Ancora non se ne conoscono  con certezza le modalità. Ciò che più conta per tutti noi è l’evoluzione, che speriamo favorevole, delle condizioni di Gabriele al quale manifestiamo tutta la nostra umana vicinanza.

Non possiamo però lasciare senza commenti le modalità con le quali quanto accaduto ieri al Ferraris è stato trattato dalle televisioni nazionali, né consentire che la condanna delle reazioni di alcuni tifosi eluda l’equilibrato commento di quanto avvenuto in campo ed in particolare dell’arbitraggio. Si tratta di temi diversi ciascuno dei quali merita di essere distintamente considerato senza che l’uno possa essere giustificato dall’altro né archiviato.

Le televisioni nazionali hanno rappresentato le proteste dei sostenitori genoani (e ci riferiamo a quelle, vibrate ma non violente,  di tutti gli spettatori) come conseguenza della stizza per la rimonta della Fiorentina coronata un attimo prima dei fischi finali dell’arbitro; l’arbitraggio è stato difeso mostrando alla moviola alcuni episodi di gioco, sui quali peraltro non si era particolarmente incentrata la contestazione degli spettatori. 

La verità è un’altra. Abbiamo assistito ad una complessiva direzione della gara che, attraverso una serie di decisioni arbitrali, soprattutto relative alla gestione delle ammonizioni, ha suscitato gravi perplessità. Non si è trattato di “errori arbitrali” o dell’esercizio della discrezionalità dell’arbitro nell’interpretazione di episodi di gioco, ma della non uniformità di comportamento nella applicazione del regolamento. Le cronache giornalistiche genovesi contano ben cinque falli meritevoli di ammonizioni non date! Un episodio per tutti:  verso la fine del primo tempo Donadel  (successivamente ammonito)  entrava in modo scoordinato su Juric colpendolo in modo violento, il signor Rizzoli faceva giustamente continuare l’azione per la regola del vantaggio, ben guardandosi dall’andare ad ammonire il giocatore viola al termine dell’azione.

Tutto ciò ha pesato in modo determinante sull’andamento e sull’esito della partita in quanto il Genoa ha giocato in inferiorità numerica per un tempo e mezzo e una diversa amministrazione delle ammonizioni a carico dei giocatori della Fiorentina avrebbe potuto portare ad un riequilibrio delle forze in campo o quanto meno temperare, anziché favorire, l’esuberanza degli ospiti .

Il fatto che tutto ciò sia accaduto sotto gli occhi del designatore Collina, presente in tribuna, ha reso più acuta l’inquietudine dei sostenitori genoani.

E’ naturale domandarsi a quale diversa gestione dei commenti delle televisioni nazionali avremmo assistito se l’arbitraggio di Rizzoli avesse pregiudicato, anziché il Genoa, il Milan, L’Inter, la Juventus o la Roma.

Abbiamo invece apprezzato l’equilibrio e la moderazione della Società Genoa cfc che ha gestito con prudenza e misura l’intera vicenda; ma anche per questa ragione abbiamo ritenuto di avvalerci della maggiore libertà di espressione di cui la Fondazione Genoa dispone.

                                           Fondazione Genoa 1893   
 
 


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"Una brutta domenica!" | 2 commenti
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grazie, Maurizio
di marioepifani il 17/02/2009 12.11

 

Mi pare molto opportuna la tua proposta di rivedere insieme la partita: in questi giorni abbiamo ascoltato troppe opinioni (anche qualificate) sia a livello nazionale che a livello locale, tendendi ad assolvere ed addirittura ad apprezzare l'operato dell'arbitro Rizzoli. Tanto che a me è parso di aver visto (insieme a tanti) "un'altra partita".

Giro, quindi, l'invito a tutta la redazione di "Genoa domani".

 



"maggiore libertà" ?!
di Pezzolo il 17/02/2009 11.01

 L’influenza dei media sulle decisioni arbitrali è un problema grave del calcio italiano, e la Fondazione Genoa 1893 avrebbe titolo a trattarne in modo serio in forza dei suoi scopi statutari.

 

Per farlo in modo efficace dovrebbe avere a livello nazionale quella visibilità e quella autorevolezza che invece ad oggi sono solo un capitale iniziale sperperato.

 

Più in generale la Fondazione avrebbe potuto occuparsi di media per esempio sotto il profilo della correttezza dell’informazione in rapporto al Genoa, correttezza non sempre osservata neppure a Genova.

A suo tempo la proposta di cercare un “Garante” qualificato e imparziale al quale affidare il giudizio sui casi più evidenti, così da equilibrare le influenze avverse di ben noti “ambienti” ostili, ricevette uno dei tanti sorrisi e il commento tombale “Sì, ma ora mi pare che le cose stiano andando un po’ meglio…”.

 

Invece col comunicato di ieri la Fondazione ha scelto di diventare uno dei tanti tifosi, rispettabilissimi tutti ma tutti dotati di un prestigio piuttosto basso nelle redazioni sportive dei media che contano.

 

Tanto più flebili poi suonano gli argomenti della protesta quando, usciti dallo stadio e non più condizionati dalla folla di cui si fa parte, si riguardi con calma Genoa-Fiorentina.

L’arbitro ha sbagliato alcune valutazioni (ma l’errore più grave l’ha fatto l’assistente fermando Milito al 42’ s.t.) mentre cresceva la tensione oggettivamente determinata dall’andamento della gara: però un osservatore imparziale magari darà a Rizzoli un voto basso ma non giustificherà mai la levata di scudi che in un momento di indignazione collettiva ha condizionato nell’immediato le reazioni al pareggio immeritato della Fiorentina.

 

Il comunicato della Fondazione è stato un improvvido contributo al vittimismo, che non ha niente a che fare con la critica alla sudditanza degli arbitri ai grandi media.

Un vittimismo al quale ciascuno di noi può cedere sotto l’impeto della sua passione ma che se dovesse prevalere fra società, tecnici e giocatori rappresenterebbe il maggior rischio di insuccesso per questo grande Genoa di oggi.

A questo proposito rassicura molto la posizione immediatamente presa da Enrico Preziosi e dalla società, esattamente all’opposto della “maggiore libertà”, anzi decisamente schierata dalla parte del “maggior giudizio”.

 

 Dato che in questo caso è per fortuna possibile ancorare le opinioni ai fatti propongo alla redazione di Genoadomani di rivedere insieme, se necessario con “ralenti” e “fermo immagine”, la partita.

Si potrebbe arrivare ad un giudizio ragionato e perciò molto istruttivo, magari anche col contributo degli estensori del comunicato della Fondazione. Chissà…

Maurizio Pezzolo





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