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dalla redazioneBelen che baccaà!
02/08/2009

 

Amichevole (?) sfortunata allo stadio Paschiero di Cuneo dove si prendono gol (al 57' Saada, al 60' Bamogo e al 62' Remy i marcatori degli ex liguri del Nizza) e botte.

 


Giornata strana, cominciata male all’insegna degli imbecilli di turno e finita peggio, sia per alcuni tifosi finiti all’ospedale, con un adecina di imbecilli (poco importa se alcuni anche torinisti o meno, piuttosto, ripeto, solo imbecilli) fermati dalla polizia ed in campo dove la nostra squadra, dopo una partita, appunto, abbastanza strana, è andata sotto di ben tre gol.

Il Genoa esce, infatti, sconfitto 3-0 nell'amichevole disputata a Cuneo contro i francesi del Nizza, capace di far capitolare la difesa del Grifone per tre volte in cinque minuti.

Come già detto apre le danze Ben Saada al 57' con un tiro liftato, poi si scatena Remy che al 60' ribatte in rete una conclusione di Bamogo respinta dal portiere e al 62' firma in solitario la sua doppietta.

Penso che anche un osservatore neutrale parlerebbe di risultato bugiardo, ma giacché il risultato non contava meglio far mente locale al resto.

Il resto è che la nostra difesa, che pure ha in organico molti giocatori nazionali e, quindi, di prima fascia, ed ha ritrovato il Biava che abbiamo conosciuto, come reparto deve ancora assestarsi, punto.

A centro campo c’è il solito Juric, che però come condizione non è, e non può essere, ancora al top, vedi palla persa incredibilmente a centro campo che consente al Nizza di mettere con facilità un uomo solo davanti a Rubinho, fortuna che questo cerca la giocata "galattica" ed il maldestro pallonetto si perde sopra la traversa.

Non c’è più Thiago e, almeno da subito, nemmeno Milanetto, ma Kharja.

Il nazionale marocchino è indubbiamente un giocatore dotato sia di fisico che di tecnica ed è anche in grado di fare aperture e lanci “illuminanti” come quando mette Crespo solo davanti a portiere avverso, ma, ahia, Herman spreca una delle poche palle buone che gli sono arrivate, a sigillo di una partita per lui, purtroppo, davvero deludente.

Kharja, si diceva, mette in mostra buone qualità, ma è di tutta evidenza che non è ancora entrato nei meccanismi della squadra e, soprattutto, giudizio da tifoso che vale per quello che vale, spesso esagera in sicurezza e si perde specie quando, anziché liberarsi prima del pallone si va ad “infognare” in situazioni non facili.

Queste negatività del marocchino sono state ieri evidenziate da uno straordinario pressing altissimo del Nizza che, onestamente, ci ha messo abbastanza in difficoltà impedendoci di attuare il nostro solito gioco spettacolare.

Il diverso livello di preparazione non mi pare sia pesato più di tanto, almeno nel primo tempo, ma neppure nella ripresa, a parte in quegli sciagurati cinque minuti in cui siamo riusciti a beccare tre gol, ma credo sia scusa banale; meglio capire e studiare gli errori fatti ed ancora meglio le eventuali cause strutturali degli stessi da correggere al più presto.

In questo senso direi vanno interpretate le parole di Gasperini per cui non tutto il male viene per nuocere ed anche la batosta con il Nizza potrebbe rivelarsi utile ed opportuna in vista dei prossimi impegni ufficiali.

Un po’ strano è apparso l’impiego di El Shaarawy e la panchina di Palacio che avremmo visto volentieri per dieci minuti, ma che il Mister vuole evidentemente dosare con giudizio l'impiego del giocatore argentino per consentirgli di fare subito bella figura quando sarà il suo momento.

Poche ma interessanti le note positive.

Criscito sempre più a suo agio nel nuovo ruolo di fluidificante.

Sempre pronto, però, anche a dare una mano indietro ed alle sue spalle comincia a mettersi sempre più in evidenza un certo Fatic, gran fisicaccio, anche lui bravino sia a spingere che a difendere.

Sokratis già ben in palla che ha fatto diversi buoni interventi, soprattutto come difensore puro.

Moretti, almeno sino agli sciagurati cinque minuti fatali, ha dimostrato notevole sicurezza e fisicità, credo si dimostrerà davvero un buon acquisto.

Jankovic, ancora poco efficace nelle conclusioni, è stato molto bravo in alcune aperture davvero spettacolari, sembra avviato verso una stagione speriamo boom.

Appalesa miglioramenti anche Floccari che mostra qualche bel dribbling ed una pregevole conclusione a rete molto applaudita, ancora poco per un giocatore del suo valore, ma primi segnali favorevoli d'ambientamento. 

Qui, direi, si fermano le positività, Sculli e Mesto, ad esempio, corrono e si sacrificano molto, ma sono ancora troppe le imprecisioni nei passaggi e nei lanci.

Ultima notazione a proposito proprio di lanci.

Ieri davvero tanti, oserei dire troppi, lanci lunghi, inusuali nel gioco basso ed a ragnatela tipico delle squadre di Gasperini e, per lo più, palle perse.

E’ il Mister che sta cambiando credo o, forse più probabilmente, c’è qualcuno che ancora non ha capito bene cosa gli si chiede?

Alle prossime gare l’ardua sentenza.

Alè!

Giancarlo Rabacchi



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"Belen che baccaà!" | 3 commenti
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Stai visualizzando i commenti del giorno 03/08/2009


Il calcio d'estate
di Franci il 03/08/2009 12.08

ormai anni di "esperienza" dovrebbero avercelo insegnato, raramente è un indicatore valido in assoluto di quel che il campionato poi si riserverà di confermare o smentire. Per cui tutte le considerazioni sono suscettibili di variazioni in corso, specie man mano che la preparazione procede.

Malgrado ciò e ad onta di una campagna acquisti che ritengo quanto mai positiva (che mi porta a ritenere che, comunque, rispetto alla squadra dello scorso campionato vi sia un miglioramento complessivo, dove per complessivo intendo il valore della rosa considerata nel suo insieme), una lacuna penso vi sia. E mi pare si sia già palesata. Perchè se la tesi della presunta  - e già afferrata al volo da chi di dovere quale motivo per suscitare allarmismi - scarsa prolificità delle punte, sia Floccari che Crespo quanto prima provvederanno a smontare, la carenza di un centrale difensivo in grado di guidare, più ancora sotto il profilo carismatico che tecnico, il reparto è un dato che non si può sottacere. Ecco perchè, in tale ottica, mi ero espresso in termini altamente positivi di fronte all'ipotesi di un Panucci o, meglio ancora, di un Diego Lugano.

Bocchetti è indubbiamente elemento valido ma a guidare una difesa che non sia quella di una "under" ancora non è pronto, soprattutto sotto il profilo appunto del carisma, della capacità di coordinare la difesa, insomma, di compattare i compagni di reparto quando è il momento di "stringiamci a coorte"...E la giovane età e ancor meno scarsa esperienza rispetto a Bocchetti non lasciano intravedere in Esposito l'elemento ad hoc, come stamane su un giornale si ventilava. L'unico in grado di rispondere al requisito richiesto parrebbe Biava. Sul quale però pare pendere il pregiudizio di essere solo un ottimo "sottufficiale" ma non un comandante. Ma c'è un' ulteriore considerazione per cui Panucci o Lugano sarebbero state due scelte altamente gradite. E' risaputo che una delle peculiarità  - e, insieme, una delle caratteristiche più apprezzabili - del gioco voluto da Gasperini è lo sviluppo dello stesso a partire proprio dai difensori, se non addirittura dallo stesso portiere.

C'è stato, lo scorso anno, un elemento "tecnico" palesatosi in particolare nel finale di stagione. Sarei curioso di sapere quanti pensano di averlo notato...:-)

Gli avversari, resi edotti di questa tipicità del gioco genoano, hanno iniziato a portare un pressing sempre più alto in fase di rilancio sui difensori rossoblù, specie gli esterni. Questo perchè probabilmente si era individuato in Ferrari, pur così efficace in fase puramente difensiva, l'elemento meno "dotato" sotto il profilo della costruzione. Si è così assistito ad un incremento dei lanci lunghi, tanto invisi a Gasperini, o di avventurose sortite palla al piede in più di una occasione risoltesi con palle malamente perse a centrocampo e rischi del tutto gratuiti. Panucci e Lugano avrebbero garantito invece, anche sotto questo aspetto, un margine di possibilità di sviluppo dell'azione altamente propositivo, lasciando praticamente inalterato il livello di sicurezza difensiva. Con quella dote di quattro/cinque reti che, sia l'uno che l'altro, avrebbero potuto apportare alla voce reti in attivo. Reti che, essendo di matrice "difensiva", costituiscono quel patrimonio che i più acuti definiscono come "grasso che cola"





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