Panama, o Panamá, (ancora non è ben capito come suona meglio o sia piú corretto in italiano), è quanto di più assurdamente political incorrect possa esistere. É la nazione meno latina del CentroAmerica, sicuramente una delle piú inquinate, per lo meno la sua capitale, e dove si ha una percezione del  calcio italiano come cugino povero della Liga spagnola.

Barcelona e Real Madrid dominano le discussioni piú becere, e i gabibbi locali addobbano i loro veicoli con ogni genere di gadget di queste due squadre. Un’atra caratteristica sono gli strampalati taxi, un ammasso di lamiere con driver che prendono un dollaro o poco piú a corsa, puzzano di tabacco e chissá cos’altro, e appena sentono che sei italiano ti domandano: milan???Inter???Juve??? e giú una sonora risata. Ovviamente sul desktop del mio laptop, e non ci sono appuntamenti in banca o avvocati che tengano, fa bella mostra la gradinata nord e nel tempo libero sfoggio fiero la maglietta “un cuore grande cosi” quella con il grifone vecchio stampo che mi inorgoglisce da morire. Poi arriva la domenica...e sono le nove qui, mentre laggiú alle tre spaccate la nord ruggisce e gli 11 grifoni danno tutto, almeno si spera. Spulcio su rojadirecta canale per canale...ma o belin il campionato paraguayano...porca de na miseïa lad-dra chi ghê o rugby...aspeta aspeta..ooo finalmente..e tra un ananasso e una papaya colazione e  grifone, cosa si puó volere di piú?? Segna Giando e vaiiii.

il rimasto