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dalla redazionePro Nocera
14/11/2013

 

 

Sulla partita sospesa a Salerno, che non ci interessa direttamente, le idee che mi son fatto, da persona, come sono io, senza rapporto o conoscenza sugli abitanti di quella plaga lontana d’Italia, idee dunque di una persona qualunque, sono così diverse da quello che si sente intorno.

 

 

 


Per una partita in odore di derby attesa da anni, le autorità hanno vietato il trasferimento a tutti i cittadini di Nocera, a scopo d’ordine pubblico. Non posso discuterne i motivi, non li conosco, ci saranno stati molti facinorosi. Ma il divieto ha colpito tutti i cittadini, donne e ragazzini compresi.

 

Il nostro governo ha filosofia di provvedimenti che colpiscono i buoni con i cattivi, piuttosto che debellare i cattivi. Si ripete in innumerevoli casi.

 

Il governo istituì la deprecata cosiddetta tessera del tifoso colla quale, per opera della Questura, analizza e separa i buoni dai cattivi. L’autorità smentisce quindi se stessa se proibisce i movimenti a coloro a cui consegnö la patente di tifosi “buoni”. 

 

Nel nostro caso, il complesso dei sostenitori della Nocerina ha sentito  danneggiata, oltre se stessi, la propria squadra e l’hanno considerato una ingiustizia.

 

Se poi i malitenzionati pericolosi erano considerati i salernitani e da essi  si volevano proteggere i nocerini innocenti, ingiustizia sarebbe stata lo stesso o ancor maggiore.

 

Meglio sarebbe stato che le autorità avessero proibito di effettuare la partita, invece che alterarne l’equilibrio del contorno; ma la proibizione della partita avrebbe sollevato reazioni dall’alto.

 

La tifoseria della Nocerina ha ritenuto che i cittadini “buoni” hanno diritto a partecipare a un pubblico spettacolo e che una squadra ha diritto alla propria tifoseria; quindi la disputa della partita avrebbe convalidato la negazione di un diritto.

 

La squadra della Nocerina si è stretta alla propria tifoseria e ha organizzato la recita che sappiamo. (Non credo molto alla fola delle minacce di morte).

 

Ha ottenuto il doppio obiettivo di denunciare clamorosamente il caso e  nello stesso tempo di evitare le severe sanzioni conseguenti a un ritiro.

 

Non si può punire un allenatore che fa tre sostituzioni: è un atto tecnico libero e insindacabile.

 

Non si possono punire giocatori che fingono infortunio: non esiste un organo ufficiale che ne stabilisca la falsità.

 

La Nocerina resta soggetta unicamente alla comune norma della partita persa.

 

Invece tutte le voci invocano le sanzioni più smodate, i giornali  protestano per la farsa e le autorità calcistiche hanno subito preannunciato persino ricorsi in sede civile contro la Nocerina per vilipendio del calcio italiano e danni morali.

 

Il sistema di potere si sente minacciato e combatte contro gli umili che rivelano le sue imperfezioni.

 

Più crescono le voci di deprecazione, più aumenta la mia simpatia per la Nocerina.

 

 

 

Vittorio Riccadonna

 

 

  



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"Pro Nocera" | 2 commenti
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Stai visualizzando i commenti del giorno 18/11/2013


Errata corrige
di friz il 18/11/2013 17.07

Anziché vieux marcheur, leggasi FRIZ.

 



Per me è così
di vieux_marcheur il 18/11/2013 16.57

Trovo le tue considerazioni ben argomentate e in via teorica condivisibili, ,non trovo però altrettanto attenta e puntuale valutazione delle conseguenze che sarebbero potuto derivare se la decisione delle Autorità preposte avessero scelto forme più permissive.

 

La storia calcistica, di incidenti con morti, ne è piena e ci dovrebbe far riflettere di più.

 

Capisco che una forma così severa punisce anche tifosi incolpevoli, ma salva vite umane.

 

Egoisticamente dico: Viva la tessera del tifoso, almeno posso mandare mia moglie allo stadio con molta tranquillità.

 

. . .  Ma con chi ce la dobbiamo prendere se si è costretti a subire questi sistemi severi!?!  Ma con la società in cui viviamo, ossia con noi stessi. Diamoci una calmata, poi potremo tornare sulla valutazione dell’argomento più serenamente.

 

Brutta conclusione del tuo argomento trattato, a riguardo dell’autorità: scivoli un po’ nella demagogia. Io concettualmente sono sempre stato dalla parte dell’ordine costituito. Comunque e a prescindere.

 

 





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