SSC Napoli 3 (st. 51' e 81' Higuain; 91' El Kaddouri)
Genoa CFC 1 (pt. 10' Rincon)
Un Grifone tutt'altro che rassegnato mette in difficoltà il Napoli per almeno 45' nonostante che la sfortuna sia sempre dietro l'angolo e lo priva quasi subito di Capitano Burdisso sino a quel momento in grande spolvero. Nella ripresa sale in cattedra Higuain che ribalta il risultato con due autentiche prodezze. L'ulteriore infortunio di Cerci, colpito duro poco prima da un intervento pesante di un difensore partenopeo ignorato dall'arbitro (e da li parte l'azione per il gol, comunque meritato, del vantaggio partenopeo) toglie al Genoa ogni residua possibilità di provare l'eventuale rimonta. Una prova comunque positiva che dimostra il buon stato di salute della squadra in una domenica che vede anche il recupero del bomber Pavoletti. Arrivare in porto oramai, tocchiamoci, manca poco e la prova comunque positiva di Napoli incoraggia ad avere fiducia.
Per quasi un'ora il Napoli, tenuto in scacco da un Genoa molto ben messo in campo da Gasperini, teme di veder scappare la Juventus a +6, poi, peò, sale in cattedra Gonzalo Higuain ed a quel punto anche per l'ottimo e combattivo Grifone non c'è niente da fare, deve piegarsi e arrendersi ed incassare i colpi di quello che è, oramai, dati alla mano, il numero 9 più decisivo al mondo, quello che nella graduatoria dei valori assoluti viene dopo solo ai top players, quelli che ogni anno si giocano il pallone d'oro.
A maggior merito del campione azzurro deve ascriversi anche la prova davvero notevole della nostra squadra, compresa la stessa difesa, anche se privata dopo pochi minuti del suo leader e capitano Burdisso, ma non c'è stato niente da fare, neppure per lo straordinario Perin che, comunque, ha festeggiato con una prova notevolissima la chiamata in nazionale.
Come capita non di rado, Gasperini sorprende, almeno quelli che si attendevano una squadra sulla difensiva con quaelche esperimento per far rifiatare i migliori, in vista del pur sempre delicato e da non sottovalutare scontro con il Frosinone.
Invece il Genoa è sceso in campo con la miglior formazione possibile ed ha scelto un atteggameno tutt'altro che rinunciatario.
Recuperato pienamente, anche se ancora un po' sotto tono, Pavoletti che ha dimostrato di poter coesistere con Pandev, bravino, ma meno brillante del solito, anche per l'arcigna marcatura subita.
Non male Fiammozzi entrato al posto di Burdisso, stessa prova positiva come la precedente, da profano direi che merita di giocare di più, come lo stesso Gabriel Silva che si sta gradulamente inserendo nel modulo.
Inutili gli elogi per Diego Laxal, solito lucido maratoneta che è anche riuscito con un intervento apprezzabile ad anticipare il mostro Higuain evitando, sia pure per poco, che iniziasse prima il suo show.
Timbra di nuovo il cartellino Rincon, arrivato alla sua terza segnatura nel campionato italiano, inesautibile e lucido come sempre, si è anche permesso un tunnel ad Hamsik a dimostrazione che questa squadra non è mai in soggezione con nessuno, poi i valori diversi fanno la differenza (certo che con un pizzico di sfortuna in meno, leggi infortuni, chissà...).
Le sconfitte sono sempre e comunque amare, per consolarci credo non sia fazioso ne assurdo affermare che questa è quasi agrodolce.
Non certo e non proprio per le disgrazie altrui, anche se, a situazioni capovolte, c'è anche chi non si lascierebbe scappare l'occasione per strumentalizzare ed andarci giù pesante.
Una strada divisiva da scansare.
Una settimana di sosta, che viene proprio bene, per curare le magagne fisiche che a noi non mancano mai e ripartire per un, si spera, positivo sprint finale.
Alè!
Giancarlo Rabacchi
