Apprezzo il tuo intervento e condivido. Mi soffermo sull'argomento a me caro, al quale apporti forza. Infatti i due aspetti, quello della infedeltà della TV e quello dei deleteri effetti contrari allo spirito del gioco da parte degli arbitri, sono parti della medesima aberrazione.

personalmente, recrimino sulle modalità dei gol subiti, non sul risultato.
La vittoria sarebbe stata, a mio parere, un premio immeritato (non voglio adoperare il termine "furto"). Il Verona è stato superiore, in particolare nella zona nevralgica del campo. Non so se sia Rovella che toglie spazio a Badelj, se Melegoni non sia adatto, se la squadra non sia schierata in modo ottimale (un'idea, riguardo ieri sera, ce l'ho ma siccome predico che giudicare e/o criticare un allenatore da parte di chi ai giardinetti neppure aveva il compito di decidere tu giochi di là, tu di qua, è solo un atto di estrema presunzione) ma non abbiamo costruito un'azione che avesse un filo logico o la parvenza di un'idea di gioco.
La tua osservazione circa l'uscita di difensori a pro di attaccanti è giusta, ma al momento del gol del pareggio, c'erano due difensori - Bani e Criscito - per due attaccanti - Kalinic e Caprari - per cui eravamo pari e patta anche in questo.
Un ultimo rilievo, a proposito di un argomento a te particolarmente caro, e cioè quello delle immagini televisive. Che io avverso per altri motivi, più attinenti al VAR. Con la sua introduzione, assistiamo alla concessione di calci di rigore a mio parere assurdi, a sanzionare interventi che fanno parte della dinamica del gioco ed esulano completamente dalle intenzioni di evitare un pericolo o più ancora un gol. L'intervento di Maksimovic - piede che finisce quasi involontariamente, solo per una legge dinamica, sul piede dell'avversario - mai, in epoca pre-VAR, sarebbe stato sanzionato. E infatti l'arbitro, posizionato ottimamente, lo ha giudicato coi criteri con cui tutti gli arbitri sono stati "educati" ma, una volta chiamato al VAR, ha dovuto gioco-forza applicare l'insano criterio derivato dall'ancora più insane menti dei commentatori che applicano l'assurdo principio del "c'è il contatto", dimentichi che il calcio è gioco di contatto.
La caduta in disuso della famosa frase per cui il calcio non è per signorine, dovuta ad una più corretta visione nei cosiddetti rapporti di genere, trova invece purtroppo ancora riscontro in questa moderna e sballatisima, secondo me, concezione del "contatto" nel calcio che finisce per accomunarlo a discipline sportive come la ginnastica ritmica o il nuoto sincronizzato.
P.S. il nuoto sincronizzato è disciplina anche maschile, per cui non credo di essere caduto in contraddizione con quanto espresso, citando discipline esclusivamente femminili.

Una cosa è certa: se gli statunitensi cercavano un'occasione per divertirsi, l'hanno avuta; e anche, forse, speriamo, per appassionarsi.
A questo, il grande pubblico di noi genoani ha aiutato.

Essi recriminano in libertà (nei pensieri).
Due cose non considerano.
Prima: la Hellas ci era superiore, sul 2-2 ha cercato di vincere (abbiamo colpito in contropiede) e sul 3-2 ci ha schiacciato. Del risultato finale di pareggio abbiamo da essere soddisfatti. Hellas non meritava di perdere. Il risultato è sempre giusto.
Seconda: Ballardini per ricuperare lo svantaggio ha levato dei difensori e nel finale era logica una nostra difficoltà difensiva.

Una calca, una folla lungamente ammassata all'entrata, una situazione assai favorevole ad una eventuale trasmissione e diffusione del CoVi. A quale scopo? Ridicolo: per fare i controlli al varco allo scopo di preservarci dal contagio. Quale la causa di tale non senso? La mancanza di cervello? No: la Burocrazia.