Considerazioni in frammenti ispira una partita riassumibile in tre fasi.
Per metà del primo tempo, prevale la manovra del Torino e non sembra il Genoa abbastanza dotato da poter stringere alla gola gli avversari per arrivare alla vittoria tanto importante: la partita non si mette bene! Sembra che siamo in difficoltà sulla sinistra della nostra difesa. Proprio in tale periodo in cui non dimostra un suo buon giuoco d’attacco, invece il Genoa trova improvvisa la perla. Che contrattacco! Frendrup terzino da metà campo fa una discesa da grande ala, spara una centrata dal fondo su cui si impappinano Beriscia e Izzo, il rapido Portanova caccia la palla da due passi nella rete sguarnita. Abbiamo rotto la dannazione?
La seconda fase nasce dall’espulsione di Østigård (la “å” si pronuncia “o”), intristita dall’antisportività di Izzo. Il Torino aumenta la pressione e in disordine costruisce e sbaglia alcune occasioni. Soffriamo ma non segna.
Nella ripresa, il Genoa organizza ciò che sa fare meglio: bloccare gli avversari. Proprio l’essere in 10 ci mette in mano la nostra qualità migliore. Il Torino non riesce più a far gioco.
Le considerazioni sono difformi.
Magnifica l’organizzazione difensiva.
Superlativa la dedizione alla maglia rossoblù.
Molto bravi i giocatori, oltre che generosi.
Non ancora intravista e parecchio dubbia la capacità di imporre quel gioco d’attacco manovrato e producente utile per vincere ancora molte partite.
Considerazione regina: con lo spirito elevato che ora si diffonde, si può raggiungere ogni obiettivo.