Diverse cose, non proprio novità ma interessanti, ci ha detto la partita.
La luminosa classe, sotto la luna piena, dell’islandese calze-giù Figlio di Bocca Divina,che ha concluso l’azione personale e il perfetto passaggio di ritorno di Strootman con un tocco nell’angolino.
La scelta di tempo di Retegui che ha concluso ai due tocchi senza far cadere la palla.
Due ciliegine che han fatto spicco.
Nello svolgimento grosso del gioco, mi ha sorpreso che la sostituzione dei due centrocampisti non abbia prodotto crolli. Bravi i sostitutivi. Vero è che nella prima metà della ripresa in Genoa non ha quasi passato la linea mediana, e qui sta la principale ragione della vittoria, poiché i primi venti minuti del secondo tempo spesso sono essi che determinano il rsultato. Dunque, possesso assoluto del gioco da parte della Roma, attacchi su attacchi, corner su corner, ma niente altro che un bel gol segnato da Lukako ma in fuori gioco, subito inchiodato da Orsato. La spiegazione del fallimento della Roma sta nella maiuscola difesa del Genoa in questo periodo: sappiamo già che altre volte la nostra squadra si è chiusa in una difesa quasi impenetrabile. L’altra metà della spiegazione è stata l’ncapacità della Roma a penetrare, solo tiri da fuori, e sì che schierava un pericoloso Lukaku con un Dybala quasi invsibile. Questa è la cosa più strana: una deficienza sul cui motivo i romani hanno molto da domandarsi.
Quanto a noi, ci è stato, in apparenza, persino troppo facile buttar dentro quattro palloni – un numero a cui davvero non siamo avvezzi. Bravi, sì; bravissimi anzi. Ma la difesa della Roma quanto sbandava.